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Correlazioni in Medicina



Vorapaxar nei pazienti con malattia arteriosa periferica


Vorapaxar è un nuovo antagonista di PAR-1 ( recettore attivato da proteasi di tipo 1 ), il recettore primario per la trombina sulle piastrine umane presente anche sull'endotelio vascolare e sulla muscolatura liscia.
I pazienti con malattia periferica sono a rischio di eventi aterotrombotici sistemici, nonché di ischemia acuta e cronica e con necessità di rivascolarizzazione periferica.

Lo studio TRA2°P-TIMI 50 ( Trial to Assess the Effects of SCH 530348 in Preventing Heart Attack and Stroke in Patients With Atherosclerosis ) è uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo di Vorapaxar in 26.449 pazienti con malattia vascolare aterosclerotica stabile ( infarto miocardico, ictus o malattia arteriosa periferica ).

I pazienti con arteriopatia periferica provata ( n=3.787 ) avevano una storia di claudicazione e un indice caviglia-braccio minore di 0.85 o precedente rivascolarizzazione per ischemia.

L'endpoint primario di efficacia era rappresentato da morte cardiovascolare, infarto miocardico, o ictus; il principale endpoint di sicurezza era il sanguinamento secondo i criteri GUSTO ( Global Utilization of Streptokinase and t-PA for Occluded Coronary Arteries ).

Nella coorte di malattia arteriosa periferica, l'endpoint primario non è risultato differente in modo significativo da Vorapaxar ( 11.3% vs 11.9%; hazard ratio, HR=0.94; P=0.53 ).

Tuttavia, i tassi di ospedalizzazione per ischemia acuta degli arti ( 2.3% vs 3.9%, HR=0.58; P=0.006 ) e di rivascolarizzazione periferica ( 18.4% vs 22.2%, HR=0.84; P=0.017 ) sono risultati significativamente più bassi nei pazienti randomizzati ad assumere Vorapaxar.

Il sanguinamento si è verificato più frequentemente con Vorapaxar rispetto al placebo ( 7.4% vs 4.5%, HR=1.62; P=0.001 ).

In conclusione, Vorapaxar non ha ridotto il rischio di morte cardiovascolare, infarto miocardico, o ictus nei pazienti con malattia arteriosa periferica; tuttavia, Vorapaxar ha ridotto significativamente l’ischemia acuta e la rivascolarizzazione periferica.
Gli effetti benefici dell’antagonismo a PAR-1 sugli eventi vascolari degli arti sono stati accompagnati da un aumento del rischio di sanguinamento. ( Xagena2013 )

Bonaca MP et al, Circulation 2013; 127: 1522-1529

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